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 Le testimonanze dal Sentiero

Sui passi di San Francesco...
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Assisi, una piccola grande città

di Brenda Barraco

«Va' e ripara la mia casa che come vedi è in rovina»: sono le parole che hanno cambiato la vita di un giovane come noi e che adesso chiamiamo San Francesco e sono le stesse parole che mi hanno spinta ad andare ad Assisi, per percorrere quelle strade, per visitare questi stessi luoghi che, oltre 800 anni fa, hanno avuto il privilegio di essere attraversati dai piedi nudi di Chiara e Francesco. Assisi: una piccola grande città. L'ideale per imparare a fare silenzio in se stessi, per riscoprire la fede e trovare la serenità. La prima volta che misi piede in questa città, mi sembrava di stare in un altro mondo: atmosfera serafica, uno scenario magico che regala emozioni indescrivibili, che lascia senza parole...sembrava che tutto avesse una bellezza speciale, eterna, paradisiaca. Primo giorno, prima tappa: San Damiano. Per arrivarci c'è una discesa ripidissima: facile a scendere, ma faticosa nel salire. Pace e tranquillità mi aspettavano. Ad un tratto mi chiamarono per entrare in quella chiesetta che Francesco riparò e dove lui, quasi ormai cieco, compose il famoso Cantico delle Creature. La seconda tappa fu la chiesetta della Porziuncola, custodita come un gioiello dentro la Basilica di Santa Maria degli Angeli, che le fa da scrigno. Una chiesa dentro un'altra chiesa: che immagine emozionante... Questa chiesetta, che Francesco restaurò con le proprie mani, è il cuore di tutto il francescanesimo e in quel momento era lì...davanti a me...mi guardava, mi aspettava e mi chiedeva perché fossi giunta fino lì. Mi avvicino, quasi spaventata. Prima di entrare leggo: "Hic locus sanctus est", "Questo luogo è santo". La mia paura cresce. Entro, mi inginocchio, gli occhi brillano, prego...prego affinché impari a trasformare la mia vita in preghiere e amore. "Non ho nulla da temere sapendo che sei sempre con me e che non mi abbandoni mai" continuavo a ripetermi. Forse sono le figure di Francesco e Chiara che suscitano in me un fascino particolare: un uomo e una donna, che per un sogno, per un ideale, rinunciarono a tutto quello che avevano e fecero di Cristo il centro della loro vita, il senso del loro vivere. Terza tappa la tomba di San Francesco, posta nella cripta della Basilica a Lui dedicata. Quando misi piede nella cripta mi sentivo mancare, come se le forze mi stessero abbandonando. Ma qualcosa mi attirava, qualcosa mi diceva che dovevo avvicinarmi di più. Così mi inginocchiai ai piedi di quella tomba e da lì non volevo più andare via perché il Signore, attraverso Francesco, mi ha dato l'amore, il conforto e la forza di cui avevo bisogno, per dire ancora sì alla vita e continuare a vivere, anzi, ricominciare a vivere...perché stavo attraversando un periodo buio, un periodo in cui non volevo vedere nessuno, un periodo in cui tutto andava storto, sentivo tutti contro di me, un periodo in cui ce l'avevo con Dio perché mi aveva tolto l'unica persona veramente importante per me: la mia mamma. L'ultima tappa di questo meraviglioso viaggio fu la visita al monte de La Verna. Mi ritrovai tra montagne coperte di verde, alberi secolari, dirupi altissimi...tutto era impregnato dello Spirito di Dio. Fu lì che ho potuto contemplare il meraviglioso spettacolo della natura, lodare il Signore, ringraziarLo per il dono che mi aveva dato, pregarlo affinché imparassi ad ascoltare la Sua voce. Fu in quel Santo Monte che Francesco ebbe il "privilegio" di vivere la passione di Cristo ricevendo le Stimmate. Mai Amore fu così grande da diventare Alter Christus, un altro Cristo. "Siate miti ed umili di cuore, perdonate e abbiate misericordia": queste sono le parole che disse un frate francescano che mi accompagnava in questo pellegrinaggio e che sono rimaste scolpite nella mia mente. Non so cosa mi abbia spinta a partire, sta di fatto che ritrovarmi in quei luoghi, vivere quei momenti, quelle celebrazioni mi hanno aiutata a capire che Dio non mi ha mai abbandonata. Sì è vero, Lui mi aveva tolto mia madre, ma solo fisicamente, perché l'aveva posta sul mio cammino in un altro modo ancora più speciale. Adesso posso confermare con certezza che sono risorta in Cristo: Lui c'è sempre stato e mi ha da sempre amata. E' come una piccola fiammella dentro ognuno di noi, pronta a diventare un grande fuoco solo se lo vogliamo. Il compito di noi cristiani è essere lampade accese in notti buie, essere sale della terra e luce del mondo! Mi basta chiudere gli occhi ed ogni singolo istante, ogni colore, ogni profumo, ogni emozione vissuta appare vivida davanti a me, come un quadro di ricordi che non scolorirà mai. A volte i sogni che sembrano impossibili diventano realtà, regalandoti momenti indescrivibili che non potrai mai cancellare dalle pagine del cuore: e una parte del mio cuore è rimasto ad Assisi!